| OPERA 8BAGNO DELLE PECORE
 (80x60) 1973
 Descrizione La tecnica della pittrice ha 
					ancora qualche titubanza ma la fantasia e la facoltą 
					narrativa sono gią ragguardevoli. Basterą osservare com'č 
					campita la scena, la fauce e la cascatella in primo piano, i 
					rilievi e gli arbusti pił al di lą che al di qua del 
					ruscello, la sapiente suddivisione tra pecore monde e pecore 
					ancora sporche, l' avveduta distribuzione di massi e di 
					rocce e l' impegno di rappresentare variamente la verzura e 
					di scaglionare su vari piani i personaggi, e ci si renderą 
					conto della notevole bravura dell'autrice nel rendere 
					accattivante la propria narrazione. Alla cui grazia 
					contribuisce lo splendido tentativo d 'orchestrare tutti 
					quei verdi, tagliati dal ghiaccio del rivo e trafitti qua e 
					lą da un alberello fulvo. dal rosso d 'una veste. Nomenclatura-folk Sulle sponde (li ripe) dell'etrusco Chiarino ( Clarena) da 
					millenni si ripete due volte l'anno, a maggio e a settembre, 
					la scena pittoresca del lavaggio delle pecore (bagną li 
					pčcure) da parte delle famiglie rivierasche; i pastori 
					della montagna lavano e tosano il gregge solo una volta 
					l'anno a maggio/giugno per non lasciare le pecore con vello 
					ridotto durante l'inverno; viceversa, gli ovini residenziali 
					sono tosati anche a settembre perchč nel chiuso delle stalle 
					soffrirebbero di caldo eccessivo.  II lavaggio era molto accurato, sia per disporre in partenza di lana 
					candida che per facilitare il lavoro al lanaiolo (cf. Opera 
					70); quando l'acqua fosse scarsa o in caso che il tramestio 
					rendese torbida (trņute) l'acqua del gorgo (bņurghe),
					per l'ultimo risciacquo si usava un canaletto di tavole
					(la canale) che derivava direttamente l'acqua dalla 
					corrente sulla pecora. La scena del quadro si svolge a 
					maggio, con acqua abbondante e con la piccola cascata che 
					facilita assai il lavoro. Mentre la mamma (di spalle) sgrida 
					la ragazzina appena arrivata con altro gregge, perchč non 
					vada a finire nell'acqua, l'altra pastorella in rosso 
					riconduce il gregge lavato in aperta campagna perchč si 
					asciughi al sole; nelle zone montane grossi macigni (ptschiune)
					fiancheggiano i torrenti.   |