OPERA 69
LA PERTICARA
(70x50) 1985
Descrizione
Con una sintassi ben nota
ritorna, in modo più semplice, senza puteggiatura e senza
parentesi, la suggestiva scena dell'aratura, in cui la
pariglia stavolta è aggiogata a una vecchia «perticara», che
fende la zolla come in tempi remoti, come tutt'oggi - e
l'abbiamo visto! - a Maaloula presso Damasco, dove si parla
ancora il dialetto di Gesù. E i buoi stavolta quasi
partecipano consapevoli all'opera (... e tu col lento /
Giro de' pazienti occhi rispondi. // Da la larga narice
umida e nera / Fuma il tuo spirto ...), mentre ci
strugge il sentimento dell'autunno morituro, le foglie
cadono ad una ad una staccate dal vento.
Nomenclatura-folk
Il tradizionale
aratro di legno (la pertecare) è presentato in piena
campagna all'inizio di un solco. Nella Valle Siciliana
ancora è possibile vedere abbandonato in un angolo dell'aia
qualche aratro affatto elementare e primitivo, detto
«lu
ratille». L'aratro della tela era pressoché identico ai
tempi delle Georgiche, e nelle nostre contrade è cominciato
a sostituirsi con quello in ferro e acciaio solo all'epoca
della prima guerra mondiale (cr. Opera n. 58); dopo l'ultima
guerra il trattore ormai ha fatto ingresso anche negli
scampoli di terreno coltivati in zone montane.
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