OPERA 52
LA VENDEMMIA
(100x70) 1981
Descrizione
Ecco l'altro capolavoro. A
noi ricorda una delle primissime opere dell'artista,
presentata a Teramo ad un concorso dell'ENAL. Fu allora che
notammo, per la prima volta, la nostra nalve, ed insieme ad
alcuni amici selezionammo due o tre opere sue che poi
veleggiarono verso la rassegna di Villa Olmo, sul lago di
Como. Quella vendemmia, ancora molto «ingenua», forse ancora
impacciata, ci rimase impressa a lungo, e ci saremmo accorti
dopo che la premonizione non era ingannevole. Ma
oggi, con le variazioni sul tema, s'impone una ben altra
autorevolezza, un'assai più apodittica scrittura, e la
grande tela ne è tutta esaltata: con quei pampini e quei
grappoli dorati e violetti che la circonfondono, con certi
minuti particolari che sgomentano, il racemo caduto e
sgranato, i riccioli dei viticci niellati su un fondo
incredibile.
Nomenclatura-folk
L'anziano
agricoltore carica sui grandi contenitori (li sicchiune)
i grappoli che giungono d'ogni parte
e dà loro una
pestata (n'ammustate) per ridurne il volume. La
ragazzina, come invidiata dal cane che la sta a guardare,
addenta (mòcceche) un grappolo saporito; lì presso il
fratellino dorme sulle braccia della nonna e in fondo
sopraggiunge la massaia, col desinare sul capo e l'ultimo
bimbo in braccio. Persino il gatto, sentendo aria di festa,
ha disertato la casa e si va arrampicando sul capanno (la
capanne). Vicino al grosso canestro sulla destra è ben
visibile il tradizionale boccale (la bròcchele) con
il manico ad arco, l'ansa posteriore e il beccuccio per bere
sul davanti (cf. Opera 39).
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