| OPERA 26RACCOLTA DEI VIMINI
 (30x20) 1975
 Descrizione Sembrerebbe la foresta dei 
					suicidi, di dantesca memoria, con quei tronchi nodosi e 
					involti, braccia nere protese sopra campi sulfurei. Il 
					piccolo formato (30x20) pare sproni l'autrice a esercizi di 
					bravura, l'idea ispirata bisogna ridurla all'essenziale, 
					renderla immediatamente memorabile. I vimini anche qui sono 
					soltanto un pretesto, la prepotenza della poesia trasmuta 
					nel colore e nel dramma, il cammino di quelle «bestie da 
					soma» sulla strada bianca chi sa mai dove finirą. Nomenclatura-folk Si tratta del 
					taglio finale che lascia il tronco del vinco o salice 
					(la salge) 
					spoglio, in attesa dei nuovi germogli 
					(lu 
					cacchie) a 
					primavera. Legati in fascetti, i vimini sono custoditi 
					all'ombra e in luogo timido; se divenissero poco flessibili, 
					si mettono in ammollo nell'acqua per qualche tempo, specie 
					se destinati ad uso di campagna. I canestri sono eseguiti 
					direttamente nelle vicinanze delle piante, oppure all'inizio 
					della stagione morta prima che i vimini appassiscano 
					eccessivamente; spesso si lasciano sulla pianta e li si va a 
					prelevare man mano che servono.   |