Il mulino sorge lungo
il fiume Ruzzo e nel tempo ha subito diverse
trasformazioni. Nato come mulino ad acqua, nel 1957
finisce per sfruttare come forza motrice
l’elettricità.
Questo cambio di alimentazione ha modificato anche
l’organizzazione degli spazi e le macchine
utilizzate.
Il primo mulino era costituito da una sola macina,
azionata dall’acqua tramite una presa
diretta. Successivamente fu aggiunta una seconda
macina per differenziare le lavorazioni.
Per il cambio d’alimentazione da acqua in
elettricità furono apportate numerose modifiche
tecniche al complesso.
Fu costruito il grande canale, necessario ad
indirizzare le acque del Ruzzo verso la turbina,
costituita da una ruota a pale che, girando
trasformava la forza dell’acqua in energia
elettrica.
L’acqua era convogliata, attraverso un’apertura,
all’interno del vecchio canale utilizzato quando era ancora
in funzione il mulino a pale.
Un’altra innovazione funzionale fu la costruzione
della centralina elettrica che permetteva di
utilizzare l’energia prodotta dalla turbina sia per
le due macine che per tutti gli usi necessari
all’abitazione.
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