Teramo si appresta a vivere un Natale più
ricco, grazie anche ad una iniziativa senza precedenti
per la nostra città: l’allestimento del presepe più
grande d’Abruzzo, dedicato alle genti del Parco, nei
locali dell’ex Ospedale Psichiatrico, in via delle
Recluse, accanto alla Porta Melatina. La visita, che
potrete fare a partire dall’otto dicembre, non vi
deluderà. Sarà oltre che momento di riflessione
religiosa, occasione di arricchimento culturale. Infatti
accanto alle scene di ispirazione biblica, contenute
nell’ampia sala della Natività, allestita dall’ex
scenografo del grande Totò, il Maestro napoletano
Antonio Flagiello, troverete una ricostruzione fedele
dei nostri villaggi e di tutte le attività dell’uomo dei
monti della Laga, che vi darà una rilettura culturale
delle nostre tradizioni popolari. La grande struttura
creata da Gino Di Benedetto e la moglie Fabrizia ha
infatti questa grande peculiarità: la rappresentazione
della nascita del Salvatore, nel contesto della
raffigurazione della vita e delle attività che dai
nostri monti, fino al mare adriatico, ha impegnato le
genti della Laga, riproducendo con precisione maniacale
tutte le attività che si svolgevano nelle nostre
borgate, |
La Rappresentazione incanta per la grandiosità dell’allestimento. Io
la definirei una pagina del
Vangelo in dialetto teramano. Qui la magia del presepe,
che per i popoli cristiani è ormai memoria storica,
viene raccontata con immagini suggestive di pastori
intenti alla transumanza, di donne che svolgono
il loro compito accudire le bestie e fare i lavori domestici,
di falegnami, fabbri, mugnai, scalpellini, arrotini,
pescatori, taglialegna e tanti altri che si muovono con
gesti usuali al proprio mestiere. All’interno di una
scuola, di una “pinciara”, di un fienile, di una stalla,
i particolari struggono il cuore di chi ha vissuto quell’epoca difficile ma
intensa. La ramiera di Villa Tordinia, la segheria, il
frantoio, il mulino in movimento alimentato dall’acqua
corrente che riproduce il corso del fiume Tordino dal
Gorzano al mare, poi le rive dell’Adriatico con i
trabocchi dei pescatori e le greggi lungo la costa
intente a raggiungere le Puglie, tutte immagini che
completano una scena dove i particolari sono
tantissimi. I personaggi si animano anche grazie agli innumerevoli suoni, voci, canti e rumori ambientali che
condiscono i movimenti nelle azioni ricorrenti della
vita |
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Nella foto Sergio Scacchia
quotidiana. Ad accrescere il realismo
contribuiscono le luci che riproducono anche i
tipici tremolii delle lampade ad olio e torce. Il
Presepe poi regala anche i toccanti brani tratti dai
Vangeli, che sono stati scelti dal Vescovo di
Teramo e registrati da una voce narrante, che
arricchiranno la Natività.
L’impressione che resta negli occhi e nel cuore
del visitatore è un quadro preciso che riporta il
presepe alla sua funzione originaria, quella di una
pagina del Vangelo tradotta nella religiosità popolare,
accompagnata da un forte messaggio di pace.
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Sergio Scacchia |
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