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  Comune di Atri (Archeologia)

Dell’esistenza di un insediamento archeologico fortificato sabino nell’area successivamente occupata dalla città romana, sono prova il ritrovamento recente di un insediamento del bronzo finale e prima età del ferro sul Colle Maraldo di Atri e le necropoli arcaiche di La Pretara e Colle della Giustizia. La necropoli di La Pretara fu scoperta alla fine dell’ottocento e scavata, fra il 1900-1902, dal Brizio e dallo studioso locale V. Rosati con il ritrovamento di 34 tombe a fossa, databili fra la seconda metà del VI ed inizi del V secolo a. C., e di una iscrizione funeraria romana. Quella di Colle della Giustizia con il ritrovamento nel 1896 di diverse tombe dello stesso periodo di quelle trovate a La Pretara, di cui solo due scavate dal Brizio e le altre recuperate parzialmente dallo studioso locale L. Sorricchio. Dallo studio dei corredi rinvenuti, citati in precedenza, si evince una società italica dai caratteri prettamente guerrieri e legata ad una economia prevalentemente  agricola. Emergono le tombe dei “capi” con sovrabbondanza di armi di ferro (gladi a stami, spade e lance) e vasellame ceramico e bronzeo attestante il “rito del banchetto”.
Insediamenti rustici legati alla città sono documentati nelle località: Fondo Pallini, Colle Morino, Mutignano, Casoli, Colle Petitti, S. Martinello; un vicus di età romana è invece riconoscibile nell’area di Casoli. Resti di acquedotto romano, probabilmente relativo alla città, sono segnalati nella Contrada Cappuccini, mentre le necropoli sono documentate nelle località Crocifisso, Colle della Giustizia, Casoli, Fosso della Stufa e S. Giacomo.

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