La provincia di Teramo era interessata, in epoca romana, da varie strade, in parte già esistenti, ma le più importanti realizzate dagli stessi Romani, maestri nella tecnica stradale. Tra queste, una destinata a migliorare decisamente le comunicazioni nel territorio fu quella che, sulla base delle iscrizioni su un cippo miliario e di un epigrafe risalente al I secolo a.C., è conosciuta come Via Caecilia. Secondo gli storici questa via, partendo dalla Salaria nei pressi di Roma (dal 35° miglio), attraverso la valle del Turano e del Salto (Rieti), giungeva ad Amiternum (L’Aquila) e quindi, oltrepassato il Passo delle Capannelle, arrivava fino a Montorio e all’antica Interamnia. Da essa è derivata la denominazione di Valle Siciliana – in quanto interessato dal percorso della Via Caecilia – al territorio di Isola del Gran Sasso, Colledara, Tossicia, fino a Montorio.